Successioni

Un erede catalano si rivolse ai tribunali perché riteneva che la testatrice, sua madre,non fosse in condizioni di fare testamento e che ci fosse stataun inganno nel processo. Inoltre, in via subordinata, chiese che fosse redatto uninventario dei beni e che i legati fossero ridotti (le somme o i beni che la defunta lasciò ad altre persone) per garantirsi almeno quanto prescritto dalla legge come "minimo indispensabile" o quarta falcidia, che è una figura delDiritto catalano che protegge la parte che deve ricevere un erede necessario.

L'eredepresentò la sua richiesta quasi 4 anni dopo la morte di sua madre. Nel frattempo, lavalutazione professionale dei beni non fu effettuata fino a due anni dopo il decesso. Tuttavia, la legge richiede che, se l'erede vuoleassicurarsi la sua quarta falcidia, deve redigere l'inventario entro i6 mesi successivi a quando l'eredità viene aperta, cioè dal momento in cui si viene a sapere di aver ereditato.

Glialtri beneficiari(un'altra figlia e il fratello del defunto) sisono opposti, dicendo che quella richiestaarrivava in ritardo e che il valore dei beni doveva essere calcolato al momento del decesso della testatrice, non quando vengono redatti i rapporti.

La Corte d'Appellodà ragione ai convenuti, nega la riduzione dei lasciti perché l'eredenon ha rispettato il termine legale di 6 mesi per formalizzare l'inventario. Non importa quando è stata fatta la valutazione professionale, perché dal momento in cui l'erede ha letto il testamento poteva già supporre se i lascitisuperavano la sua quota legale. Inoltre, il tribunale afferma che se fossepermesso giustificare il ritardo guardando quando viene fatta la valutazione, il termine dipenderebbe totalmente dalla volontà dell'erede.