Successione ereditaria
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Limiti all'amministrazione e disposizione dei beni ereditari
La Corte Suprema (TS) ha risolto un caso in cui, alla morte di una persona, ha lasciato un testamento nominandoeredi i suoi tre figli minori e specificando chei suoi fratelli(gli zii dei minori) sarebbero stati coloro cheavrebbero amministrato i beni fino a quando avessero compiuto 25 anni, escludendo dalla gestione la madre dei minori a causa deicattivi rapporti sorti dopo ildivorzio.
Tuttavia, ifigli e il loro rappresentante legalehanno impugnato il testamento sostenendo che ilpadre non aveva capacità di fare testamento, che avevairregolarità su come fosse stato fatto e, soprattutto, che non fosse giusto impedire loroamministrare e disporre dei beni anche dopo aver raggiunto lamaggiore età(18 anni), poiché ciò costituiva un pregiudizio per il loro legittimo diritto di successione.
Inprimo e secondo grado, i tribunali diedero ragione agli zii, ritenendo che il testamento fossevalido e che la decisione di allontanare la madre fosse legittima, poiché motivata dallaprotezione dei minori. Inoltre, affermarono chenon si stava vietando ai figli didisporre dei loro beni in modo indefinito, solofino ai 25 anni, cosa che la giurisprudenza aveva ammesso in casi simili.
Tuttavia, con l'appello allaTS, questocambia criterio in parte poiché riconosce che ilpadre aveva capacità di testare e che lavolontà di proteggere i figli era valida, ma ritiene che imporre che ifigli non possano amministrare o disporre della propria parte di ereditàoltre i 18 anni(la maggiore età legale) vadacontro il loro diritto legittimo. Secondo il TS, gli eredi devono poter gestire i propri beni con totalelibertà una volta raggiunta la maggiore età, e il testatore non puòimporre condizioni che limitino ciò oltre tale momento.
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